Molte donne iniziano programmi di fitness con l’intento di perdere peso, ma spesso quando vedono che non riescono a raggiungere l’obiettivo si sentono frustrate e smettono di allenarsi. In un nuovo studio a cavallo tra scienze motorie e psicologia i ricercatori hanno analizzato ciò che rende felici le donne e come le loro aspettative e le loro idee rispetto all’esercizio fisico possano favorire o al contrario affossare il raggiungimento dei loro obiettivi.
Motivazione fa rima con realizzazione
Più attività fisica, meno motivazione…
- avere relazioni con gli altri e aiutare le altre persone a essere felici;
- sentirsi rilassate e libere dalle pressioni durante il loro tempo libero;
- raggiungere i piccoli obiettivi quotidiani di varia natura, dallo shopping alle soddisfazioni lavorative.
Non è la fine del mondo!
E per quanto riguarda le partecipanti più attive? La ricerca ha evidenziato che sono molto più flessibili nel loro modo di vedere e giudicare l’attività fisica. In genere loro sostengono che “non è la fine del mondo” se devono saltare qualche sessione di allenamento ogni tanto. Danno cioè all’esercizio una priorità media e lasciano spazio ad altre attività quando le responsabilità della vita quotidiana non permettono di attenersi al programma di allenamento. Senza frustrazione nè sensi di colpa.
Riassumendo, mentre ciò che è emerso riguardo a felicità e successo sembra essere vero per entrambi i gruppi, le donne poco attive hanno una percezione differente dell’attività fisica rispetto alle donne più attive.
Poco allenamento, ma con serenità
Spiega la Dott.ssa Segar che “negli ultimi trent’anni ci è sempre stato detto che è necessario fare almeno 30 minuti al giorno di attività fisica per dimagrire e rimanere in salute. In realtà le ultime ricerche in questo campo evidenziano che è sufficiente anche un impegno molto più ridotto ma tanta gente non lo sa oppure non ci crede” (ne abbiamo parlato in modo approfondito nell’articolo “Per dimagrire ogni minuto conta“).
La scienziata aggiunge anche che questi metodi tradizionali di lavoro hanno funzionato per una certa percentuale della popolazione, ma più in generale hanno fallito nell’incrementare l’attività fisica della gente. Questo approccio tradizionale all’attività fisica può infatti minare la motivazione, come abbiamo visto.
Conclude la scienziata: “Questo studio da importanti indicazioni su come possiamo aiutare le donne a riorganizzare meglio la loro attività fisica nella vita di ogni giorno. Dobbiamo rieducare le donne insegnando loro che possono modificare il modo di allenarsi in maniera costruttiva e motivante. E’ importante inoltre far passare il messaggio che anche poco movimento è sempre meglio di niente. Per aumentare la motivazione ed evitare l’abbandono dell’attività fisica dopo poco tempo dobbiamo aiutare le donne a desiderare di fare gli esercizi, anziché sentirsi costrette a farli per raggiungere i propri obiettivi“.
Ritroviamo la motivazione
Fonte:
Michelle Segar, Jennifer M. Taber, Heather Patrick, Chan L. Thai, Rethinking physical activity communication: using focus groups to understand women’s goals, values, and beliefs to improve public health. BMC Public Health, 2017; 17 (1).