Ormai tutti sanno che i cibi ricchi di fibre saziano più di altri, ma ora una nuova ricerca scientifica ha finalmente capito da dove nasce questa diminuzione del senso di fame. In uno studio condotto dall’Imperial College di Londra in collaborazione con il Medical Research Council (MRC) un team intenzionale di ricercatori ha identificato una molecola anti-appetito detta “acetato” che viene naturalmente prodotta durante la digestione delle fibre nello stomaco. Una volta rilasciato, l’acetato viene trasportato al cervello dove produce il segnale di sazietà che rende l’apporto di fibre così importante per ogni dieta finalizzata al dimagrimento.
Aumentare l’apporto di fibre nella dieta
La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, conferma ancora una volta quanto sia importante aumentare la quantità di cibi contenenti fibre nella propria dieta per tenere il peso sotto controllo. Lo studio ha inoltre scoperto che l’acetato riduce l’appetito anche quando viene iniettato direttamente nel flusso sanguigno, aprendo la strada a nuove terapie contro l’obesità.
Tornando però alla dieta di tutti i giorni è necessario sapere che fibre alimentari si trovano in quasi tutti i vegetali e le verdure, ma sono scarsamente presenti nei cibi processati e raffinati. Optate quindi per frutta e verdura cruda, frutta secca e prodotti a base di cereali integrali.
“La dieta media europea contiene circa 15 grammi di fibre al giorno” dice il curatore della ricerca, il professor Gary Frost del Dipartimento di Medicina dell’Imperial College di Londra.
“Nel neolitico i nostri antenati ne mangiavano circa 100 grammi al giorno ma oggi preferiamo i cibi pronti a basso contenuto di fibre rispetto a frutta, verdura, legumi o altre sorgenti di fibra. Sfortunatamente il nostro sistema digestivo non si è ancora evoluto per adattarsi a questo regime alimentare e questo è uno dei fattori che spiegano l’attuale epidemia di obesità”.
Le fibre saziano prima di tutto il cervello
Lo studio si è focalizzato sugli effetti di un tipo di fibra chiamata “inulina” presente soprattutto in cicoria e barbabietole e spesso aggiunta alle barrette di cereali. Usando la tomografia a emissione di positroni (PET) i ricercatori sono riusciti a tracciare l’acetato attraverso il corpo dal colon al fegato al cuore, e hanno verificato che esso arriva fino al cervello, nella regione dell’ipotalamo che controlla il senso di fame.
“Da lì questa molecola innesca una serie di eventi chimici che conducono al rilascio nei neuroni di pro-opiomelanocortina (POMC), una sostanza nota per la sua capacità di sopprimere l’appetito” dice lo studioso.
Il professor Jimmy Belldel del MRC Clinical Sciences Centre, co-autore della ricerca, afferma: “E’ eccitante aver capito cosa sta dietro alla naturale capacità delle fibre di sopprimere l’appetito e aver identificato l’acetato come sostanza essenziale in questo processo. Nel contesto di una crescente diffusione dell’obesità i risultati della ricerca possono condurre a un metodo sicuro e non invasivo per prevenire l’aumento di peso”.
Come introdurre le fibre nella dieta
Conclusioni
Una recentissima ricerca scientifica ha scoperto che la digestione delle fibre alimentare porta allo sviluppo di una molecola detta “acetato”. Essa si accumula nell’ipotalamo e da qui è in grado di generare reazioni chimiche che riducono il senso di appetito e aumentano quello di sazietà. Questo è il motivo vero per cui i cibi ricchi di fibre saziano così tanto. Tale meccanismo è fondamentale per regolare lo stimolo della fame e così ci aiuta a mangiare di meno e di conseguenza a dimagrire. Semaforo verde quindi per gli alimenti con molte fibre come cereali integrali, legumi, frutta fresca e secca, verdura cruda e cotta, perchè più ne mangiamo meno fame avremo… LO DICE LA SCIENZA!
Fonte:
Frost G. et al. “The short-chain fatty acid acetate reduces appetite via a central homeostatic mechanism“, Nature Communications (2014), doi: 10.1038/n-comms4611.